Tamara Ferioli è nata nel 1982 a Legnano (Milano). Vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato all'Ecole des Beaux Arts de Lyon, si diploma presso il dipartimento di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha esposto le sue opere in vari musei e gallerie private in Italia e in Europa, tra cui Padiglione Italia (EXPO Milano 2015); Palazzo Barbarigo Minotto, Venezia (56° Biennale di Venezia); Fabbrica del Vapore, Milano; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; MAMbo, Bologna; State Institute for Culture, Sofia; Acquario Civico, Milano; CCCB - Centre de Cultura Contemporánia, Barcelona; Casa Testori, Novate Milanese; Palazzo Reale, Milano; Reggia di Venaria Reale; Triennale di Milano. Nel 2009 è finalista del X Premio Cairo e del Premio Terna. Nel 2015 è in residenza presso La Napoule Art Foundation, nel 2013 e 2018 presso SIM - Samband Islenskra Myndlistarmanna, Reykjavik, Islanda.

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La sua produzione artistica comunica tramite linguaggi diversi, tra cui scultura, installazione, fotografia, disegno e applicazioni su tela. Tamara ha una preferenza per i posti più incontaminati della Terra. Il suo preferito per eccellenza è il paesaggio selvatico delle terre d’Islanda. È dove lei osserva e memorizza piante, animali, altri oggetti e materiali naturali, che poi formano l’anima e il nucleo simbolico della sua arte, quale investiga le molteplici forme della natura come deposito delle arcane leggi di conservazione e trasmissione. Nelle sue composizioni di disegno e nelle sue installazioni di sculture la sintassi della vita appare chiara e cristallina e resta sospesa in un attimo eterno che diventa la quintessenza dell’introspezione. Tutto accade in uno stato di solitudine dove la presenza umana è dolcemente chiamata come testimone delle meraviglie dell’infinita trasformazione, risultando, al tempo stesso, una possibile minaccia a questo delicato equilibrio Tutte le catalogazioni tassonomiche scompaiono e l’Essere può manifestarsi come roccia, fossile, fiore o foglia, nel ricettacolo indistinto della creazione. L’intero appare tuttavia armonioso e razionale, perché ogni elemento trova spontaneamente il suo posto in un ecosistema di segni.


STATEMENT

“La mia produzione artistica è articolata in varie forme di espressione, come il disegno - dove possiamo osservare i miei capelli sottili come segni di matita - , installazioni e sculture fatte con elementi naturali, e applicazioni su fotografia. Esploro soggetti universali: materia, natura, leggenda, bellezza, vergogna e silenzio, ma anche solitudine, amore e la precarietà delle cose. Suoni, rocce, paesaggi, flora e fauna: uso questi elementi come punto di partenza per studiare, contemplare e pianificare composizioni, cercando connessioni tra gli elementi naturali e l’animo umano, interazioni umane con la terra e il paesaggio.”